L’impianto elettrico in cucina
I consigli per una soluzione pratica e funzionale
Nell’ambiente della casa dove si utilizza la maggior parte degli elettrodomestici, prese di corrente e interruttori condividono lo spazio vitale con fonti di calore e umidità: per mantenere alti gli standard di sicurezza, il progetto dell’impianto elettrico in cucina deve conciliare funzionalità e rispetto dei parametri fissati dalla normativa.
Come progettare un impianto elettrico cucina?
Il progetto dell’impianto elettrico per le abitazioni civili deriva dall’applicazione di una serie di norme che, negli anni, hanno contribuito a delineare un quadro di riferimento molto rigido: direttive europee e leggi nazionali impongono criteri stringenti, e pretendono certificazioni di conformità per le caratteristiche degli impianti.
Chi ha l’esigenza di adeguare il proprio impianto elettrico o di commissionarne uno completamente nuovo deve quindi rivolgersi a professionisti abilitati e ditte che siano iscritte alla Camera di commercio.
I vari ambienti della casa hanno in comune la necessità dell’illuminazione – tramite lampadari, lampade e applique, ma, per il resto, richiedono specifiche configurazioni dell’impianto di corrente elettrica in base alla destinazione d’uso.
Il punto di partenza per disegnare lo schema dell’impianto elettrico cucina è l’elenco delle attività che si svolgono in questa parte fondamentale dell’abitazione, che può collocarsi in una stanza dedicata o coincidere con un settore (angolo cottura) ritagliato nel soggiorno in open space.
Prima ancora di contattare un tecnico specializzato, il committente di un impianto può ragionare su quali movimenti si susseguono in cucina dalle prime ore del mattino fino alla sera e quali funzioni richiedono l’alimentazione tramite corrente elettrica.
Naturalmente, oltre a segnalare le esigenze presenti, questa fase preliminare serve anche a individuare le necessità che potrebbero scaturire dall’aggiunta di nuovi dispositivi compatibili con l’uso in cucina.
A cosa prestare attenzione per un impianto elettrico cucina?
La definizione del progetto di impiatto elettrico richiede l’analisi di tutte le apparecchiature presenti nella cucina e della loro modalità di utilizzo. Inoltre, deve svilupparsi rispetto a una precisa disposizione degli arredi che incorporano o affiancano gli elettrodomestici, per garantire l’esatta scansione delle misure e degli intervalli tra le prese.
Stesso metodo per decidere la posizione degli interruttori di accensione: se si lavora su un impianto ex-novo, o su uno preesistente, ma nell’ambito di una manutenzione straordinaria, tutti i punti di controllo della luce dovranno essere rideterminati rispetto all’apertura delle porte e al sistema di illuminazione scelto.
Anche nei casi di semplice adeguamento di un vecchio impianto, potranno essere previsti interruttori e prese aggiuntive per venire incontro a eventuali nuove esigenze.
La dotazione tipica di elettrodomestici all’interno di una cucina, cioè nello spazio destinato alla conservazione e alla preparazione dei cibi include: frigorifero, piano cottura, forno, cappa di aspirazione, lavastoviglie.
Alcuni dispositivi richiedono il collegamento contemporaneo alla presa elettrica e alla rete idrica (per esempio, la lavastoviglie), oppure alla corrente e al gas (piano di cottura con accensione elettrica).
Ai grandi elettrodomestici si sommano le attrezzature di dimensioni più contenute: fornetti, tostapanem frullatori, macchine per il caffè espresso, friggitrice ad aria, microonde…
La lista si allunga se si tiene conto anche del televisore, che campeggia in molti spazi di cucina, delle consolle e di tutto l’armamentario della telefonia mobile (basi di ricarica per cordless, caricabatterie degli smartphone).
Non ti resta che studiare la soluzione migliore per la tua nuova cucina!
Foto di Jason Briscoe su Unsplash