Che forma ha la cassa di un orologio?
Dai una forma al tuo orologio da polso.
Architettura, design industriale, accessori; chi regna nel design? Nessuno di questi tre, con buona pace di Salone e Fuorisalone. Indovinate dove si sperimenta di più da almeno tre secoli: è l’orologeria.
I maestri di lancette e complicazioni meccaniche hanno esplorato la geometria più di un fine matematico offrendo insuperabile varietà di forme, generate dalla visione e dalla passione di designer rivoluzionari, capaci di reinterpretare ogni tipo di poligono partendo dalla forma originale, la cassa rotonda: il quadrato, il rettangolo, forma tonneau o coussin, ottagono e dodecagono. Se una spirale o un circuito elettronico animano l’orologio meccanico o quello al quarzo, linee e colori continuano ad essere l’attrattiva principale ed il segno di riconoscimento. In alcuni la forma è plasmata dalla funzionalità, altrove è la meccanica ad adattarsi alla forma.
Il settore offre forme rassicuranti (seppur distanti dalla cassa rotonda) che, al debutto, non incontrarono immediatamente il favore del pubblico; penso a Patek e Audemars Piguet, a Nautilus e Royal Oak. La prima si ispira ad un oblò, la seconda monta la lunetta ottagonale con viti avista più famosa al mondo. Gérald Genta, l’Ayrton Senna dei designer di orologi, ha creato i due orologi solo tempo sportivi più ambiti della storia. Le storie non finiscono qui e ce ne sono altre altrettanto autentiche: è il caso di Panerai che ha brevettato una cassa dotata di un particolare ponte di protezione della corona, chiamata Luminor, le cui origini risalgono alle gesta degli incursori della Regia Marina Militare. Sempre in epoca recente, alla fine degli anni sessanta, un appassionato di corse di nome Jack Heuer si mise in testa di progettare il primo orologio con cassa quadrata impermeabile.
Lo costruì e lo chiamo Monaco, mettendolo al polso di un certo Steve McQueen e trasformandolo in uno dei cronografi più famosi della storia. Nessuno può però superare il marchio di origine americane Hamilton. E’ riuscito addirittura a sdoganare la forma più assurda ed impossibile per un orologio: il triangolo! Non l’ha solo scelta per confezionare il primo orologio elettrico al mondo, è riuscito a metterlo al polso di un certo Elvis Presley. Dal suo polso il Ventura ha raggiunto la fama tanto tra il popolo americano quanto oltre confine ed in Europa. Hamilton è l’unico marchio di orologi con un pallino per le forme non convenzionali, tra i marchi mainstream.
Basta Svizzera ed America, e parliamo di Giappone e di una marchio difficile da catalogare esteticamente. Vi siete mai chiesti che forma ha un G-Shock di Casio? il design è un pò tondo e un pò quadrato, ricco di curve e protuberanze. Tra i modelli professionali, il mix di curve, spigoli (e materiali) è indecifrabile. Qui la forma è al totale servizio della funzione. Saltate ora alla fine della prima riga, per un attimo, per poi tornare qui; non finisco quasi mai una conversazione senza parlare di orologiai indipendenti, quelli che continuano a creare oggetti dell’altro mondo, come ci ha abituato quel geniaccio di Maximilian Busser, fondatore di MB&F, ed i pazzi creatori di Urwerk. In questo caso non c’è spazio per conformismo, il loro stile è più adatto al tesseratto di Interstellar. Se Nautilus, Santos, Royal Oak han fatto la storia, questi ultimi stanno scrivendo le pagine del prossimo libro.
di Gaetano Cimmino