Semaforo pedonale: norme e sanzioni
Scopri cosa prevede la legge in caso di illeciti
Con l’incremento esponenziale del traffico degli ultimi decenni, il legislatore ha disposto l’uso del semaforo pedonale, uno strumento imprescindibile per la circolazione e la sicurezza di tutti gli utenti della strada, anche e soprattutto dei più deboli. In questo approfondimento affronteremo nei dettagli le questioni che riguardano il semaforo pedonale.
Dove si può trovare il semaforo pedonale?
La diffusione del semaforo pedonale, almeno per quel che riguarda l’Italia, è ormai pressoché capillare. L’area a maggiore densità è, prevedibilmente, quella urbana, dal momento che si tratta della zona a più alta concentrazione sia di veicoli che di pedoni in transito.
Gli incroci sono in genere le zone più sensibili e quindi quelle in cui il semaforo pedonale si fa più apprezzare. Forse più importante in termini di evitamento di potenziali situazioni di pericolo è la loro applicazione in ambito extra urbano, dove generalmente le velocità medie dei veicoli in transito sono più elevate e l’illuminazione stradale è in linea di massima meno capillare che all’interno delle città.
Quali tipologie di semaforo pedonale esistono?
La logica di funzionamento di un semaforo pedonale è nella maggior parte dei casi del tutto simile a quella dei semafori destinati ai veicoli. Il pedone è quindi chiamato a rimanere fermo sul marciapiede senza impegnare la strada quando la lanterna è illuminata di rosso, ad accelerare l’attraversamento con luce gialla o verde lampeggiante, mentre può incamminarsi verso la banchina opposta all’accensione del verde.
Questo modus operandi è quello in genere valido un po’ ovunque nonché quello che regola la circolazione in Italia, da cui possono poi essere derivate delle indicazioni specifiche per le diverse tipologie di semafori perdonali impiegati in altre regioni del mondo.
Ci si può imbattere in varianti della classica lanterna a tre luci anche lungo lo Stivale: non accade di rado che l’attraversamento pedonale a un incrocio sia regolato con un semaforo a due luci, oppure con uno con l’indicazione “alt” rossa e “avanti” verde, per i quali rimane valido il principio di sopra.
Le indicazioni letterali, in quest’ultimo caso, e a forma di pedone fermo o in movimento, nel caso della lanterna a tre luci, sono funzionali a comunicare anche a coloro che avessero difficoltà nel riconoscimento dei colori, come a chi soffre di daltonismo. Inoltre, soprattutto nelle aree urbane, è parecchio diffusa la segnaletica acustica di attraversamento ad affiancare quella visiva al fine di assistere la mobilità degli ipovedenti o dei non vedenti.
Molto meno diffuse, ma comunque presenti in Italia, sono le lanterne illuminate all’interno delle quali lampeggiano i secondi rimanenti al pedone per impegnare l’incrocio prima dell’accensione della luce rossa e quindi dello stop.
Quali sono le sanzioni per gli automobilisti in caso di illeciti al semaforo pedonale?
Il tema della precedenza al pedone da parte degli automobilisti in transito è tra i più spinosi. L’articolo 191 del Codice della Strada prescrive che “Quando il traffico non è regolato da agenti o da semafori, i conducenti devono fermarsi quando i pedoni transitano sugli attraversamenti pedonali. Devono altresì dare la precedenza, rallentando e all’occorrenza fermandosi, ai pedoni che si accingono ad attraversare sui medesimi attraversamenti pedonali”.
Assodato che il pedone ha precedenza assoluta essendo l’utente più debole della strada, nel caso in cui la prescrizione venisse disattesa è prevista una sanzione amministrativa da 167 a 665 euro e la decurtazione da 4 a 8 punti sulla patente, mentre negli scenari peggiori si passa al penale.
Nel caso in cui invece l’attraversamento fosse regolato da un semaforo pedonale, l’automobilista indisciplinato viene punito secondo le norme dell’attraversamento con semaforo rosso, per il quale sono previste sanzioni differenziate in funzione della fascia oraria: se la circostanza avviene di giorno, dalle ore 7 alle 22, il Codice prescrive 163 euro di multa, che salgono a 200 euro nelle ore notturne, nella fascia oraria complementare.
Alla sanzione pecuniaria si somma quella accessoria della decurtazione di 6 punti sulla patente, che diventano 12 se a commettere l’illecito è un neopatentato.
Quali sono le sanzioni per i pedoni in caso di illeciti al semaforo pedonale?
Alcuni considerano remota l’ipotesi della multa ai pedoni che non rispettano le indicazioni dei semafori, ma in realtà è solo una sensazione. Accade molto più spesso di quanto si pensi che gli agenti elevino sanzioni ai pedoni per il mancato rispetto delle indicazioni, che espone il pedone stesso e i mezzi in avvicinamento a gravi pericoli.
La multa prevista dall’articolo 146 del Codice della Strada in caso di attraversamento non consentito permette agli agenti di elevare sanzioni a partire da 41 euro che, nei casi più gravi, possono arrivare a 168 euro: “Chiunque non osservi i comportamenti indicati dalla segnaletica stradale o nelle relative norme di regolamento, ovvero dagli agenti del traffico, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 41 a euro 168”.
Cos’è il semaforo pedonale a chiamata?
Nel caso in cui in corrispondenza dell’incrocio vi sia un semaforo pedonale provvisto di pulsante che consenta ai pedoni di “prenotare” il rosso per i veicoli in transito e il verde per l’attraversamento pedonale si parla di semaforo pedonale a chiamata, una soluzione ormai rodata e affidabile per l’impegno in sicurezza di incroci e strade.
Il principale problema del semaforo pedonale a chiamata riguarda il fatto che il tempo di attivazione è fisso, cioè indipendente dal numero di pedoni che impegnano l’incrocio. Da ciò deriva che se il numero di pedoni è molto basso, i mezzi a motore vengono fermati più del necessario, mentre al contrario saranno fermati più volte nel giro di poco tempo, con ripercussioni negative sui volumi di traffico veicolare e quindi anche di inquinamento.
Per risolvere questo limite, recentemente un numero sempre maggiore di amministrazioni europee hanno dotato i semafori pedonali a chiamata di sensori deputati a rilevare i pedoni nelle prossimità degli attraversamenti, in modo da calibrare le esigenze dei vari utenti della strada e ad annullare la “chiamata” nel caso in cui, nel frattempo, il pedone si fosse allontanato rinunciando all’attraversamento.