Carta da parati: la guida completa
Un design unico per la tua casa
Relegati per quasi tre decenni nel recinto dell’arredamento antiquato, i parati sono rientrati con prepotenza fra le opzioni di rivestimento più in voga nella progettazione d’interni, grazie alla versatilità dei materiali e alle potenzialità delle attuali tecniche di stampa: tra illusioni ottiche, trame personalizzate e superfici ad alta prestazione, ormai è riduttivo considerarli semplice “carta”.
Cos’è e come funziona la carta da parati?
Per molto tempo siamo stati abituati a considerarla una parente povera di smalti e vernici, il surrogato scadente dei pannelli di legno o, perfino, della finta pietra: complici certi eccessi grafici molto diffusi a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, la carta da parati è progressivamente sparita dalle pareti delle case, snobbata dai potenziali acquirenti, prima ancora che dai designer.
Naturalmente, non possiamo legare il progressivo disinteresse verso la carta da parati solo a motivazioni estetiche. In realtà, molti decidevano di passare ad altri tipi di rivestimento perché la manutenzione dei parati si rivelava difficile e, a parità di costi, i materiali subivano una più marcata azione degli agenti atmosferici. Lo smog, la polvere, l’umidità lasciavano aloni inconfondibili sulle fasce applicate alle pareti, interagivano con le sostanze chimiche alla base delle colle per il fissaggio e, in definitiva, contribuivano a creare ambienti domestici meno sani.
La percezione attuale della carta da parati è diversa, perché – aldilà delle tendenze del momento – sono intervenuti alcuni fattori “tecnici” a garantirle nuovi fan:
- la possibilità di realizzare texture complesse, resistenti e lavabili anche con i materiali più economici;
- l’evoluzione della stampa fotografica, che consente di trasferire immagini realistiche su supporti di ogni tipo;
- l’estensione della gamma di materiali impiegati per realizzare la carta da parati;
- l’uso di collanti e di elementi autoadesivi privi di sostanze tossiche.
- I processi produttivi, essendo basati su macchine a calcolo numerico, garantiscono una sempre più ampia personalizzazione dei formati di carta da parati e, seguendo i risultati della ricerca sulle materie prime, incorporano nuove tecnologie.
In termini generali, i parati, venduti in rotoli, sono composti da:
- uno strato più esterno, che costituisce la parte visibile decorativa;
- uno strato di sostegno, privo di disegni e pensato per aderire alla parete.
A seconda del tipo e della qualità, le due facce del foglio di carta da parati potranno essere più o meno ruvide, lucide oppure opache, realizzate con materiali differenti o con grammature diverse dello stesso materiale.
Le carte da parati più diffuse sono realizzate in:
- cellulosa; tessuto non tessuto (TNT) e plastica vinilica (PVC).
Lo strato esterno in cellulosa può essere rinforzato con un supporto in tessuto non tessuto, utilizzabile anche da solo, con trattamenti e spessori adeguati. Una delle varianti del TNT più presenti nelle carte da parati è la fliselina – la stessa adoperata nel ricamo e in sartoria: si ritrova, per esempio, come supporto per i cosiddetti fotomurali, ovvero i particolari set di parati che compongono grandi immagini fotografiche o riproduzioni di paesaggi e opere d’arte, arricchendo di effetti tromp-l’oeil l’involucro di abitazioni e luoghi di lavoro.
I parati in PVC compensano la minore sostenibilità dei derivati dalla plastica con la rapidità della messa in opera: si applicano facilmente grazie alla faccia autoadesiva, che, come negli sticker di dimensioni ridotte, viene protetta da una pellicola da rimuovere prima di procedere alla collocazione in sede del foglio srotolato.
Per la fascia alta delle carte da parati il discorso merita un’integrazione, a proposito delle finiture disponibili nei cataloghi dei marchi più esclusivi e dei sistemi di decorazione personalizzati in relazione a singoli clienti. Nell’ambito di un progetto di interior design completamente modellato sulle esigenze specifiche della committenza, anche i parati diventano un elemento della composizione di arredo, e possono essere realizzati con tecniche di tipo artigianale e materiali di pregio (per esempio, la seta stampata).
Quali sono i pro e contro della carta da parati?
Il principale vantaggio della carta da parati è la varietà estetica: rispetto al rivestimento ottenuto con la vernice o con le piastrelle ceramiche, consente di creare con relativa facilità superfici decorative complesse, ricche di colori e illusioni ottiche. I tappezzieri, ma anche gli appassionati di fai da te – armati della pazienza necessaria ad allineare con precisione i pannelli lungo le pareti – sono in grado di cambiare l’aspetto di una o più stanze in modo sostanziale.
Negli alloggi di dimensioni ridotte, il fondale delineato con i parati, che possono essere applicati anche sui soffitti, contribuiscono a rendere meno angusti gli ambienti, attraverso geometrie astratte o riproduzioni di spazi realistici.
Le tipologie di carta da parati attualmente in commercio includono i modelli compatibili con le particolari condizioni degli ambienti di servizio (cucina, bagno, lavanderia), superando uno dei difetti che in passato aveva limitato e, alla fine, disincentivato l’uso dei parati. Se una volta l’unica soluzione per rivestire una stanza esposta all’azione dell’umidità o destinata all’accensione di fornelli ed elettrodomestici erano i parati in materiale plastico, oggi è possibile utilizzare anche carte da parati basate su cellulosa, perché esistono prodotti sottoposti a trattamenti che le rendono impermeabili e/o resistenti al fuoco.
Le carte di bassa qualità continuano a presentare uno svantaggio tradizionalmente riferito ai parati: sono difficili da pulire e si deteriorano per effetto dell’uso prolungato. Se si sceglie la carta da parati per la propria casa, pur optando per soluzioni compatibili con il budget a disposizione, bisogna cercare di acquistare prodotti lavabili e resistenti.
Come accennato, chiunque può cimentarsi con la messa in opera della carta da parati, ma non è detto che i risultati siano gli stessi per tutti: la posa in opera dei singoli fogli richiede un’attenta pulizia preliminare della superficie di applicazione e una notevole precisione nell’affiancamento dei margini, in particolare con i murali che riproducono immagini complesse. L’impresa si complica quando è necessario rimuovere i parati vecchi: prima di procedere con la distribuzione della colla e il fissaggio delle nuove carte, quelle precedenti andranno inumidite e staccate con attenzione. Nelle abitazioni più grandi – e con le stanze più alte, meglio rivolgersi a manodopera specializzata.