Second Hand Pride
Perché l’economia dell’usato non è seconda a nessuno.
Ogni volta che compri o vendi usato, stai compiendo una piccola rivoluzione. E, se ci pensi bene, lo sai anche tu. Perché quando hai deciso di non buttare un oggetto, non solo ci hai guadagnato, ma hai regalato a quell’oggetto una seconda possibilità. Un nuovo orgoglio.
E chi l’ha comprato, l’ha scelto per risparmiare, probabilmente, ma anche perché voleva proprio quell’oggetto, con la sua storia che l’ha reso unico.
Vi siete sentiti, poi incontrati, avete trattato sul prezzo, discusso di com’era quell’oggetto nella sua vita precedente e forse anche di come sarà in quella futura. E alla fine, magari, siete anche diventati amici.
Vi siete sentiti, poi incontrati, avete trattato sul prezzo, discusso di com’era quell’oggetto nella sua vita precedente e forse anche di come sarà in quella futura. E alla fine, magari, siete anche diventati amici.
Nel 2021, 1 italiano su 2 ha comprato o venduto usato, generando un valore economico di 24 miliardi di Euro. L’1,4% del PIL.
Si, a questa cifra esorbitante hai contribuito anche tu, con il tuo oggetto comprato o venduto, piccolo o grande che fosse.
Si, a questa cifra esorbitante hai contribuito anche tu, con il tuo oggetto comprato o venduto, piccolo o grande che fosse.
Hai contributo all’economia dell’usato che è circolare per natura, perché evita la produzione di un bene nuovo e allunga la vita di quello vecchio, evitando la sua dismissione in discarica.
Hai scelto un’economia alternativa, dove sei tu il protagonista del processo di acquisto: scegli il prodotto da un catalogo potenzialmente infinito, dove non guida la moda ma il tuo desiderio. Nessuno sceglie cosa mettere sui tuoi scaffali, sei tu che decidi cosa vuoi, da chi comprarlo, qual è il prezzo giusto e quanto sei disposto a “rilanciare”.
E magari nella trattativa ti sei scoperto pure bravo e ci hai preso gusto. E hai scelto l’economia di prossimità, se ciò che ha guidato la scelta è stata la vicinanza geografica, o un’economia comunque disintermediata e basata sulla relazione diretta, perché sicuramente hai preferito comprare da un venditore “che ti ispirava fiducia”.
Hai scelto un’economia alternativa, dove sei tu il protagonista del processo di acquisto: scegli il prodotto da un catalogo potenzialmente infinito, dove non guida la moda ma il tuo desiderio. Nessuno sceglie cosa mettere sui tuoi scaffali, sei tu che decidi cosa vuoi, da chi comprarlo, qual è il prezzo giusto e quanto sei disposto a “rilanciare”.
E magari nella trattativa ti sei scoperto pure bravo e ci hai preso gusto. E hai scelto l’economia di prossimità, se ciò che ha guidato la scelta è stata la vicinanza geografica, o un’economia comunque disintermediata e basata sulla relazione diretta, perché sicuramente hai preferito comprare da un venditore “che ti ispirava fiducia”.
Insieme a Doxa abbiamo mappato l’Italia della Second Hand Economy, per raccontare tutto ma proprio tutto di questa economia alternativa e soprattutto di voi, eroi della sostenibilità quotidiana, utile, realizzabile e perciò concreta.