Il nome per la tua auto
Dimmi come la chiami e ti dirò chi sei.
Il 2 ottobre ricorre il #NameYourCarDay, un’occasione speciale per far festa alla propria auto, compagna di mille avventure e battezzarla con un nuovo nome, proprio come una di famiglia.
Perché? Possiamo partire con il dire che alcuni dei nomi dati dalle case automobilistiche sono perlomeno un po’ bizzarri. Volete qualche esempio?
Partiamo con la Madza Laputa non particolarmente indicata per clienti latini come il Mitsubishi Pajero il cui significato è decisamente offensivo in spagnolo. In Spagna e Portogallo, difficilmente vedrete in giro una Ford Pinto o un Opel Ascona e sapete perché? Chiedetelo a Google Translator.
Nessun insulto con la Volskwagen Jetta, ma sicuramente un suono poco ben augurante per un partenopeo.
In alcuni casi la fantasia non è mancata, come per la Ford Figo o la Suzuki Cappuccino e la Opel Mokka, in altri casi ci si è affidati alla passione.
L’amore per le donne, come per Mercedes, Giulietta, Flavia, Fulvia, Silvia, Clio, Megan, Dyane, Felicia.
L’amore per gli animali, come per Panda, Topolino, Viper, Cougar, Kangoo, Mustang, Pony, Tigra, Leon.
L’amore per i soldi, come per Fiorino, Talento, Scudo, Ducato e Doblo’.
Ma anche in casi meno estremi, è comunque bello associare alla macchina un nome che ci rappresenti.
Parliamoci chiaro, quanti ventenni hanno affibiato alla loro prima scassona nomi da “vorrei ma non posso” come Rombo o Fulmine?
E chi non ha usato per il proprio bolide vezzeggiativi più indicati per un gattino coccoloso o per una fidanzatina del liceo?
E più passano gli anni, più la macchina diventa parte della famiglia, anche nella scelta dei nomi. Vero, vecchia regina?
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