Descrizione
Giulio Turcato, Serigrafia originale. 1972. Firmata a matita e numerata 85/150. Timbro a secco Il Segnapassi Pesaro. Pubblicata nel catalogo delle Edizioni Segnapassi (n. 178). In ottimo stato. Imballo professionale. Spedizione con corriere Bartolini.
Giulio Turcato (Mantova, 16 marzo 1912 – Roma, 22 gennaio 1995) è stato un pittore italiano, fra i principali esponenti dell'astrattismo informale italiano.
Compie studi d'arte a Venezia, frequentando il liceo artistico e la scuola di nudo artistico. Dopo periodi a Palermo e Milano, nel 1942 espone la sua prima opera (una Maternità) alla Biennale di Venezia.
Arriva nel 1943 a Roma, dove frequenta l'Osteria Fratelli Menghi, noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni '40 e '70. A Roma, assieme ad Emilio Vedova e Toti Scialoja, espone alla Galleria dello Zodiaco e alla Quadriennale di Roma.
Partecipa alla Resistenza italiana e dopo la guerra decide di stabilirsi definitivamente a Roma, recandosi però a Parigi nel 1946 dove studia l'arte di Kandinsky e Picasso.
Nel 1947 firma il manifesto "Forma 1"; nel 1948 partecipa alla Rassegna nazionale di arti figurative (V Quadriennale Nazionale d'Arte) di Roma.
Successivamente, aderisce al gruppo del Fronte nuovo delle arti, e partecipa in questo gruppo alla Biennale del 1948; poi, a seguito di dissapori, dovuti sia al diverso stile dei componenti del "fronte" sia a una diversa concezione dei limiti dell'impegno politico richiesto alla figura dell'artista, Turcato se ne distacca per aderire nel 1952 al cosiddetto Gruppo degli otto, insieme ad alcuni dei più noti esponenti dell'astrattismo informale italiano (Afro, Birolli, Corpora, Santomaso, Morlotti, Emilio Vedova, Mattia Moreni) insieme ai quali partecipa quell'anno a una discussa edizione della Biennale, che si aggiunge alla sua partecipazione del 1950 nella quale vinse il Premio Acquisto con l'opera "Miniera".
Nel 1949-1950, Turcato aderisce al progetto di Giuseppe Verzocchi