Vettura in perfette condizioni estetiche e meccaniche.
Corredata di documenti originali.
Il progetto Bianchina cabriolet risale al 1959 e porta la firma dell'ingegner Luigi Rapi, passato dal reparto carrozzerie speciali della Fiat alla Autobianchi. Si tratta di un progetto contrastato, non condiviso da tutti i dirigenti della casa milanese, seppur caldeggiato dalla direzione generale. Il primo esemplare cabriolet risale addirittura al 1958: su una scocca di trasformabile tagliata nel padiglione superiore viene alloggiata una capottina. Questo prototipo, richiesto da un eccentrico miliardario statunitense, non ha però seguito. Solo l'anno successivo Luigi Rapi studierà la carrozzeria ex novo per creare una vera e propria cabriolet in grado di uscire dalla catena di montaggio.
La direzione commerciale Autobianchi è convinta che questa bianchina cabriolet di serie (la più piccola del mondo) possa rappresentare un buon investimento, anche per i mercati stranieri. Le nuove soluzioni tecniche e stilistiche della cabriolet (di cui si auspica la vendita di almeno 2000 esemplari all'anno) costringono però a rivedere quasi tutti gli stampi dei lamierati. Estremamente ricercata, carica di fregi e cromature in contrasto con la sobrietà della sorella trasformabile, la piccola cabriolet Special, contraddistinta dalla sigla di progetto «B 122», viene presentata al Salone di Ginevra nell'aprile del 1960. La risposta del pubblico è molto entusiasta e tale progetto segnerà una pietra miliare nella storia dell'automobilismo.