Vi spieghiamo ora brevemente come funziona la nostra centralina: il microprocessore intercetta ed elabora due parametri, la pressione d’iniezione (direttamente) e il tempo di apertura degli iniettori (indirettamente).
Modificando questi due parametri si migliora semplicemente la nebulizzazione del gasolio in camera di combustione. Cioè la quantità di goccioline di gasolio iniettate nel cilindro (a parità di gasolio, se prima venivano installate 10 goccioline, dopo l’installazione ne vengono iniettate 15 ma più piccole). Aumenta quindi la superficie di contatto tra combustibile (il gasolio) e comburente (l’ossigeno dell’aria).
Si migliora l’efficienza della combustione, aumentando il rendimento organico del propulsore, per cui ottenendo allo stesso tempo sia un aumento delle prestazioni che una diminuzione dei consumi. Praticamente, è come se si provasse a sciogliere dello zucchero in zolletta piuttosto che in polvere. A parità di tempo di mescolamento, lo zucchero in polvere si scioglierà completamente, mentre quello in zolletta lascerà dei residui sul fondo.
Questo perchè la superficie di contatto tra l’acqua e la zolletta è limitata solo alla superficie esterna delle 6 facce, mentre quella della polvere è molto ma molto più amplia (se immaginiamo di distenderla su di un tavolo, si comprende benissimo quanto si estende il tutto).Aumentando la superficie di contatto, tutto il gasolio iniettato viene bruciato, e diminuiscono le particelle di gasolio incombusto che in precedenza venivano espulse nei fumi di scarico, non venendo bruciate e quindi sfruttate ai fini della propulsione. A parità di carico di lavoro (ad esempio, 130 km/h fissi in autostrada) il motore consuma quindi sino al 25% di gasolio in meno.Quando invece si schiaccia a fondo sull’acceleratore, ricercando le massime prestazioni, i consumi restano inalterati, anche se il motore produce un maggior numero di cavalli ed una coppia motrice più consistente, in quanto tutto il gasolio iniettato viene bruciato